· 

Ascoltare al quadrato. Invito alla consultazione

Papa Francesco ha avviato un processo di consultazione di tutta la Chiesa cattolica, nel linguaggio “tecnico” – anche le religioni hanno le loro tecnicalità… – si chiama “sinodo”, che significa “un cammino insieme”.

“Sinodo” non è l’unica parola complicata delle prime due righe di questo micro-post; anche “Chiesa” è un termine che può significare cose diverse: sempre nel linguaggio tecnico, significa anzitutto l’insieme delle persone che hanno ricevuto il battesimo. Nel linguaggio giornalistico e colloquiale di molti significa: i vescovi, i preti, il Vaticano…

Per capirci e per rispettare il senso più proprio dei termini, teniamo ferma una cosa: consultare la Chiesa significa consultare quello che viene chiamato anche “Popolo di Dio” – altro termine tecnico! –, ma che poi sono sempre i battezzati (se volete QUI Papa Francesco chiarisce meglio questo cose, come sa fare lui ).

Mi piace molto l’idea che chiunque ha ricevuto il battesimo, anche se per motivi diversi ha poi lasciato perdere messe, oratori, attività di solidarietà, gruppi parrocchiali, abbia pieno titolo per dire cosa ne pensa del modo in cui il “personale di Chiesa” – questa è un’espressione di Jacques Maritain – si muove nella Storia presente, cercando di essere fedele al Vangelo.

Il Sinodo non è, vorrei sottolinearlo, uno sfogatoio: negli ambienti delle parrocchie e delle diocesi ci sono innumerevoli cose che non vanno, come in tutti gli ambienti umani. C’è senz’altro molto di cui chiedere scusa, Papa Francesco è molto chiaro in questo senso, anche con i suoi gesti. Il Sinodo vive però di un’intuizione più profonda: vive della convinzione che lo Spirito di Dio – tecnicamente, all’anagrafe “Spirito Santo”, quello stesso del battesimo e della cresima… – parla nell'intimo di tutti. Perciò se lo si vuole ascoltare, occorre ascoltare al quadrato, cioè ascoltare quello che le persone ascoltano in se stesse, nei loro tempi di silenzio, di raccoglimento, di consultazione profonda di sé.

Ciascuno di noi, pensando alla Chiesa e ai suoi innumerevoli volti, sente dentro di sé parole di benevolenza e di critica feroce, parole di gratitudine e di rabbia: da tutti questi discorsi interiori possono nascere suggerimenti per fare meglio, per essere più aderenti al Vangelo e alla vita concreta delle persone. Quel che sorge dentro ciascuno come un seme di speranza e saggezza, i cristiani ritengono che possa essere una parola autentica, che Dio stesso rivolge alla Chiesa.

Il Sinodo attraversa ora una fase di raccolta di questi semi, che le parrocchie e le diocesi hanno organizzato in modo diversi. Uno dei “canali” di raccolta è dedicato a chi non è stato consultato/a, a chi avrebbe ancora qualcosa da far notare o da dire ma non ha potuto farlo. Questo canale dedicato al “continente digitale” si concretizza in un semplice questionario: è uno strumento imperfetto, forse limitato, ma è comunque un mezzo per raccogliere semi che altrimenti andrebbero perduti.

Ho accettato volentieri la proposta di invitare chi legge ogni tanto i miei tweet e i miei post a partecipare a questa piccola raccolta di idee. Non ho creato io le domande – forse vi avrei chiesto qualcosa di diverso – ma ci sono cose interessanti e uno spazio libero in cui esprimersi (in modo anonimo): i materiali raccolti verranno consegnati ai Vescovi nel prossimo mese di ottobre.

Se vi va di mettere a disposizione il vostro seme di saggezza trovate qui di seguito il link al questionario. La raccolta si chiude il 20 agosto, avrò la possibilità di consultare i risultati aggregati e mi piacerebbe restituirvi qualche impressione su quel che emergerà.

 

Grazie per la vostra attenzione!

PS. Il sito del Sinodo è qui: https://www.synod.va/it.html